INCIDENZA
Il tumore del rene colpisce preferenzialmente il sesso maschile rispetto al femminile, con un rapporto di 2:1 ed una maggiore frequenza tra i 60 e i 70 anni. Negli USA ha un'incidenza di circa tre persone ogni 10.000 abitanti.
Fra i tumori benigni si annoverano l’adenoma, l’emangioma, l’angiomiolipoma, e il nefroma mesoblastico. Fra quelli maligni, l’adenocarcinoma e il nefroblastoma; più rari sono i sarcomi.
Adenocarcinoma
Rappresenta l’80% delle neoplasie renali.
SINTOMI
La triade classica è costituita da ematuria (presenza di sangue nelle urine), dolore lombare e reperto di una massa addominale. Questa triade è raramente completa alla prima osservazione del medico, essendo più frequente nei casi di malattia avanzata. Molto più frequente è la scoperta casuale del tumore per un'ematuria anche sporadica oppure per un'ecografia di altri organi addominali.
I tumori renali tendono a dare metastasi ai linfonodi regionali, ilari, paraaortici, paracavali, e a distanza (polmoni, fegato, ossa e surreni).
DIAGNOSI
Come detto oltre il 50% dei casi è asintomatico.
L’esameTAC con e senza MDC rappresenta un esame imprescindibile non solo per la diagnosi, ma anche per la stadiazione delle neoplasie renali
TERAPIA
La rimozione chirurgica di una parte o di tutto il rene (nefrectomia) è la terapia d'elezione. Questo può comprendere la rimozione della ghiandola surrenale, dei linfonodi retro-peritoneali, e dei possibili tessuti coinvolti per l'estensione diretta (invasione) del tumore nell'ambiente circostante.
Alla chirurgia tradizionale, si aggiungono altre tecniche: la chirurgia laparoscopica e la chirurgia robotica, che permettono di ottenere una fase post-operatoria meno traumatica per il paziente.
Terapie farmacologiche: Farmaci come interferone-alfa e interleuchina-2 (IL-2) hanno successo nel ridurre la crescita del carcinoma renale, inclusi anche casi con metastasi. Alcuni studi hanno dimostrato che IL-2 offre la possibilità di una completa e durevole remissione in alcuni casi. In aggiunta, l'anticorpo monoclonale anti-VEGF ha mostrato avere un'azione interessante nei casi avanzati.
Radioterapia e chemioterapia presentano scarsa o nulla efficacia.
PROGNOSI
La prognosi dipende dalla grandezza del tumore, dal fatto che sia rimasto confinato nel rene oppure no, e dalla presenza o assenza di metastasi. La percentuale di sopravvivenza dopo cinque anni è intorno al 90-95% per tumori più piccoli di 4 centimetri. Per tumori più grossi, confinati nel rene e non vascolarizzati, la percentuale si attesta intorno al 80-85%. Per tumori che si estendono oltre la capsula renale e fuori dal locale investimento fasciale, la percentuale si riduce al 60%. In caso di metastasi ai linfonodi la percentuale di sopravvivenza varia dal 5 % al 15 %. In caso di diffusione di metastasi in altri organi la percentuale di sopravvivenza a cinque anni dall'intervento è meno del 5 %.
Per coloro che hanno un ritorno del tumore dopo l'intervento la prognosi è generalmente negativa. Le cellule del carcinoma renale non rispondono alla chemioterapia e alle radiazioni. L'immunoterapia, che induce il corpo ad attaccare le cellule tumorali rimaste, pare avere più successo.
Esempi di tumore del rene
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