DEFINIZIONE
La calcolosi renale o nefrolitiasi è una condizione clinica caratterizzata dalla formazione di precipitati (calcoli) nel rene, che possono rimanere confinati all’interno dell’organo o spostarsi e discendere lungo le restanti vie nell’apparato escretore (uretere, vescica, uretra).
La calcolosi urinaria per la sua incidenza e morbilità presenta dei costi economici e sociali particolarmente elevati.
INCIDENZA
La malattia è ubiquitaria ma i paesi più colpiti sono quelli a maggior benessere economico quali Europa, Nord America, Australia.
In Italia, l’incidenza media risulta del 3-4% con una forte tendenza all’’aumento; circa 200-250 persone ogni 100.000 abitanti con circa 80.000 ricoveri/anno con differenti distribuzioni geografiche ed un tasso di recidive di almeno il 50%. Le regioni più colpite sono:
1) quelle del versante adriatico (Marche, Abruzzo, Puglia)
2) quelle Meridionali
Il sesso più colpito è quello maschile con un rapporto di 2:1.
L’età d’insorgenza dipende dal tipo di calcolosi ma di solito è compresa fra 30 e 50 anni.
FATTORI PREDISPONENTI
Esistono una serie di peculiarità che possono favorire l'insorgenza di calcolosi urinaria.
- Il tipo di attività lavorativa svolta;
- Le condizioni climatiche
- Le acque con elevato residuo fisso.
- Il tipo di alimentazione (ad es. un’alimentazione particolarmente ricca in proteine può favorire la formazione di calcoli di acido urico)
- La quantità di liquidi assunta abitualmente
- Presenza di malattie metaboliche
I calcoli possono essere formati
L. calciche (ossalato, fosfato, carbonato di calcio o miste) 75%
L. uratica 18%
L. fosfo-ammonico-magnesiaca 2.5%
L. cistinica 0.5%
Altre 4%
FATTORI GENETICI
Esiste sicuramente una predisposizione genetica e la presenza di alcune malattie metaboliche che favoriscono la calcolosi e le sue recidive (l’ipercalciuria assorbitiva, l’iperossaluria primitiva, ad esempio, si associano ad una storia familiare di calcolosi.)
Studi recenti hanno dimostrato che la Sindrome Metabolica, (in notevole aumento nei paesi occidentali e in Italia particolarmente diffusa in Campania) caratterizzata da ipertensione arteriosa, aumento del giro vita, iperglicemia e dislipidemia, risulta esser un importante fattore di rischio per la formazione di calcoli renali.
SEDI
La frequenza relativa delle singole localizzazioni della calcolosi è la seguente:
renale 70%
ureterale 20%
altre (vescicale o uretrale) 10%
SINTOMI
L’espressione clinica della calcolosi urinaria è rappresentata dalla colica renale, che corrisponde ad un dolore acuto con brusca insorgenza, caratterizzato da fitte non continue che s’irradia alle grandi labbra o al testicolo; si accompagna di solito a disturbi vegetativi gastroenterici (nausea, vomito).
DIAGNOSI
La diagnosi richiede indagini strumentali quali l’ecografia ed indagini radiologiche come l'RX diretta dell’addome, l'Urografia perfusionale o UroTC.
TERAPIA
Trattamento della colica renale:
- Antidolorifici in prima istanza
- Antispastici in fase successiva
- L’iperidratazione (ma non in corso di colica renale) e l’attività fisica aiutano l’eliminazione del calcolo.
TRATTAMENTI
Il trattamento della calcolosi in oltre l’80% può essere risolto dalla litotrissia extracorporea con onde d’urto (ESWL), con la frammentazione del calcolo e l’espulsione spontanea dei frammenti.
Nei restanti casi si ricorre a procedure endoscopiche (che sfruttano l’accesso tramite le vie naturali) o percutanee che consentono di portare a diretto contatto del calcolo strumenti che emettono fonti di energia per la frammentazione (laser, ultrasuoni o sonde balistiche che frammentano il calcolo consentendo poi l’estrazione dei frammenti.)
Il ricorso all’intervento chirurgico convenzionale è oramai limitato all’1-2 % dei casi (calcolosi complesse a stampo, calcolosi non risolte con i trattamenti meno invasivi).
La terapia medica è riservata ad alcuni tipi di calcolosi, ed eccetto che per le forme uratica e cistinica trova uno spazio limitato.
Una volta espulso il calcolo, è buona norma analizzarne la natura, per studiare un’idonea dieta preventiva.